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Учебник итальянского языка - Завадска С.

Завадска С. Учебник итальянского языка — Варшава, 1973. — 694 c.
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Суффиксы качественной оценки Указательные местоимения (продолжение) Неправильные глаголы deporre, rivedere

IL CAGNOLINO INTELLIGENTE

Questa storia e accaduta molti anni fa quando і giornali costavano un soldo.

Viveva allora un uomo che era stato maestro di scuola, e aveva una barba lunga e bianca.

Questo buon uomo godeva di una piccola pensioncina, ma essendo abituato a far scuola si trovava un poco avvilito-

Che cosa penso allora quel vecchione? Penso di far scuola a un can barbone.

Il vecchio professore faceva molti ragionamenti al suo cane che lo ascoltava seduto sulle zampe di dietro e con la linguetta rossa fuori dalla bocca.

Dopo due mesi di scuola, questo cane barbone aveva fatto molti progressi. Non era capace di pulire le scarpe о di spazzolare і vestiti, ma quando il padrone gli diceva: ,,Portami le pantofole. PQrtami le scarpe" — capiva subito. E cosi capiva quando gli diceva: „Va a prendere il bastone e il cappello".

Con il cappello e il bastone il professore usciva di casa e andava al caffe, dove alle ore dieci erano sfornati certi maritozzi con l'uvetta e lo zucchero sopra che erano una bonta. Ne comprava uno, che costava un soldo e cosi faceva colazione.

Ora avvenne che al professore si gonfio una gamba e percio stava a letto e si divertiva molto a leggere il giornale.

Ora questo nostro professore, siccome era poverello, non aveva servi per mandare a comperare il giornale; e percio penso cosi: 334

ТРИДЦАТЬ СЕДЬМОЙ/восьмой УРОК

„Educhero il mio barboncino ad andare d comprare lui і giornali".

Meraviglia delle meraviglie! In otto giorni il barboncino imparo quello che il padrone voleva.

Lui, prima, aveva avvertito il giornalaio cosi:

— Si ricordi che tutte le mattine verra da Lei questo mio cagnolino e Lei gli dara il giornale.

Il professore metteva il soldino in bocca al suo barbone e questo dopo dieci minuti era di ritorno con il giornale fresco, stavo per dire in mano, cioe in bocca.

Ma una meraviglia anche piu grande era preparata per il nostro professore: un giorno che era guarito dal suo male alla gamba, passava davanti all'edicola dei giornali; e il giornalaio lo vede, lo ferma e gli parla cosi:

— Signor professore, quando Lei crede, mi fara tanto piacere se mi dara le due lire del giornale.

— Come? le due lire del giornale? Ma io ho pagato ogni volta. Non viene il mio cane con il soldino a prendere il giornale?

— Si, signore, viene a prendere il giornale, ma non con il soldino. I primi giorni si, veniva con il soldino, ma dopo non piu.

— Oh, questa e ben strana novella — disse il professore. ТРИДЦАТЬ СЕДЬМОЙ УРОК_

335

Quando fu il di seguente, il professore si veste, mette il soldino in bocca al cane, e dice come al solito:

— Va' a prendere il giornale.

Il cane corre e lui dietro. E vede che il suo barboncino non va affatto dal giornalaio, ma imbuca con sicurezza la porta del caffe. Si rizza sul banco, depone il soldo, prende un maritozzo e lo mangia con molta soddisfazione; poi di corsa va a prendere il giornale.

— Barboncino mio — dice il professore — tu ti comporti molto male. Non c'e da fidarsi nemmeno dei cani barboni?

Alfredo Panzini

PETTEGOLEZZI

A. — Sai chi ho incontrato! Quel tuo amico del quale parlavamo

ieri. Carletto!

B. — Si! Cosa faceva? Dove lo hai incontrato? Cosa ti ha detto?

A. — Mi ha presentato la sua fidanzata, una certa Mariuccia. Non

era la stessa ragazza con la quale lo incontrammo al cinema. Costei e molto piu carina. Cio che piu mi ha colpito sono і suoi occhi. Siffatti occhioni non li avevo mai visti. Meravigliosi!

B. — Colui cambia fidanzate come і fazzoletti. Coloro che lo co-

noscono bene dicono che non si sposera mai. Di cio sono convintissima anch'io!

A. — Abbiamo poi parlato dei Marini. Costoro gli devono una

forte somma.

B. — Non credo che la rivedra mai.

A. — E cio che penso anch'io.

B. — E oltre agli occhi, cosa altro hai notato?

A. — Oh, aveva un vestituccio da quattro soldi e un cappellino un po' fuori moda. La borsetta poi era di un colore che non andava affatto d'accordo ne con le scarpe ne con il cappello e tanto meno con il vestito . . . Ma gli occhi! ,Che occhi! 336 ТРИДЦАТЬ СЕДЬМОЙ/восьмой УРОК

СЛОВАРЬ

abituare (abituo) привыкать assolutamente полностью avvilito (-а) подавленный (-ая),

удрученный (-ая) il barboncino маленький пудель il barbone пудель il bastone трость

la bonta доброта; что-н. очень хорошее, вкусное il cagnolino собачка il cappellino шляпка carino (-а) хорошенький (-ая), привлекательный (-ая), миленький (-ая) coloro те colui тот

comandare приказывать comportarsi вести себя, поступать convinto (-а) убежденный (-ая) la corsa бег costei эта costoro эти

deporre (depongo) класть il di день

il dietro задняя часть, зад l'edicola киоск

educare (educo) воспитывать, обучать

fidarsi di ... доверять кому-нибудь guarire (guarisco) выздоравливать,

вылечиваться imbucare вбегать

intelligente умный (-ая), интеллигентный (-ая), способный (-ая) il lettino кроватка
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